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Millikan, Robert Andrews.

Fisico statunitense. Direttore, dal 1921, del laboratorio di fisica Norman Bridge, dal 1921 al 1945 fu presidente del consiglio esecutivo del California Institute of Technology a Pasadena. Nel 1923 ricevette il premio Nobel per la fisica per le sue ricerche sulle dimensioni e sulla carica dell'elettrone e per la prima determinazione fotoelettrica del quanto di luce. In seguito studiò la parte dello spettro delle radiazioni elettromagnetiche compresa tra le radiazioni luminose e i raggi X e le proprietà degli atomi leggeri. Si dedicò inoltre allo studio dei raggi cosmici, formulando una teoria circa la loro origine. Fu autore di numerosi libri, tra i quali: Meccanica, Fisica molecolare e calore (1903); L'elettrone (1917); Raggi cosmici (1935) (Morrison, Illinois 1868 - Pasadena, California 1958). ║ Esperienza di M.: esperimento compiuto da M. al fine di misurare la carica dell'elettrone. Consiste nel far cadere goccioline di olio elettrizzate in un campo elettrico verticale; regolando tale campo e misurando l'intensità della forza necessaria a equilibrare il peso di una gocciolina, M. risalì al valore della carica elettrica delle goccioline, che risultò essere sempre multiplo intero di una quantità minima, la carica elementare dell'elettrone. Più dettagliatamente, l'esperienza di M. può essere descritta come segue. Minutissime gocce d'olio vengono iniettate tramite un nebulizzatore P in una camera in cui è stato fatto il vuoto; l'aria soffiata insieme alle goccioline viene preliminarmente liberata dalla polvere mediante il passaggio in un tubo contenente lana di vetro. Sotto la camera è posto un condensatore ad armature piane e parallele F e F' disposte orizzontalmente, ad una distanza di circa 2 cm, tra cui si può stabilire una differenza di potenziale dell'ordine di + 10.000 volt; nel centro di F' è praticato un piccolo foro attraverso il quale entrano nel condensatore parte delle goccioline nebulizzate. Le goccioline vengono rese visibili mediante un intenso fascio luminoso, e possono essere osservate al microscopio su un fondo nero mediante un cannocchiale C. In assenza di campo elettrico, le goccioline cadono sotto l'azione della gravità, raggiungendo una velocità di caduta costante, a causa dei continui urti con le molecole di gas residuo; tale velocità può essere facilmente misurata. Grazie alla legge di Stokes sul moto di un corpo sferico in regime viscoso, dal valore ottenuto si può valutare il raggio delle goccioline e la loro massa. In generale, le goccioline sono elettricamente cariche a causa dello strofinio subito nel nebulizzatore e il loro stato di elettrizzazione può essere variato facendo agire un tubo a raggi X nelle vicinanze dell'apparecchio; in tal caso, infatti, per effetto della ionizzazione delle molecole di gas residuo, viene reso libero un certo numero di elettroni, che possono essere catturati dalle goccioline. Nello spazio compreso tra le armature del condensatore, una gocciolina si muove quindi sotto l'azione della gravità (F = mg) e del campo elettrico applicato (F = qE); variando la differenza di potenziale tra le armature, si può variare in valore e segno la forza complessiva agente sulla gocciolina e quindi regolarne il moto, fino a fermarne la caduta: in tali condizioni risulta q = mg/E. Ripetendo l'osservazione su diverse goccioline, si trova che la carica q è sempre multiplo intero di una quantità minima e, detta carica elementare, che rappresenta la carica di un singolo elettrone; secondo le più recenti misure questa vale e = 1,6022 · 10-19 coulomb. Tutti i fatti sperimentali oggi noti sono in accordo con l'ipotesi della struttura granulare della elettricità: una qualunque carica, positiva o negativa, esistente in natura è multiplo intero della carica e; tale valore viene assunto convenzionalmente come unità atomica di carica.